"Una
storia da riscrivere"
( La
pagina258 )
Ho
atteso che facesse buio e quando all’ orizzonte il cielo si striò d’un rosso
pallido, m’incamminai.
Attesi
d’essere lontano prima di voltarmi indietro. Avevo lasciato lì tutta la mia
vita; mia moglie i miei figli , i ricordi ed i progetti.
Mi
fermai qualche secondo lì , sulla sommità della collina. Vedevo distintamente
quelle quattro mura ornate di molte finestre, ancora illuminate, giacchè i
balconi, come al solito, nessuno li aveva chiusi ancora.
Il
camino fumante, il tetto stretto ed il piccolo giardino…Ora li guardavo da
distante.
Forse
ancora non si erano chiesti dove fossi. In realtà non avevo biasimo per loro,
se così era, poichè le mie assenze erano frequenti e l’abitudine a non vedermi
non poteva certo contribuire alla percezione della mia mancanza.
Avevo
lasciato indietro lei ed i miei figli ed ero partito, carico d’un fardello di
vita intensa, senza dar importanza ai pochi stracci , raggomitolati in fretta
dentro allo zaino colmo.
Non
avrei mai creduto che ci saremmo distaccati gli uni dagli altri, ma ormai era
fatta e mai, in vita, avevo fatto un passo indietro.
Alzai la
testa, guardai l’orizzonte e proseguii, per la mia strada.
La luce
della luna e i lumi delle stelle infastidivano i miei occhi lucidi, pregni di
lacrime ancora non piante.
Chissà
da cosa stavo fuggendo? Certo, la verità materiale la conoscevo, ma ancora non
mi capacitavo di quanto stesse accadendo.
Avevo
lasciato sotto il cuscino del lettone, una lettera scritta a macchina. Sapevo
scrivere, conoscevo le parole e le mettevo in fila rapidamente, ma non sarei
stato capace di lasciare uno scritto olografo, avrei inumidito il foglio , del
dolore che sgorgava dal viso e sicuramente sarebbe stato difficile interpretare
i pensieri buttati giu‘ con mano tremolante.
„
Perdonatemi , non ce l’ho fatta. Sono stroppo orgoglioso per vivere di perdoni
non veri e di ansie provocate da una memoria sempre viva e logorante.
Figli
miei, non giudicatemi , un giorno forse capirete e se non potrete perdonarmi,
almeno avrete modo di ragionare su cosa io ora, per voi, stessi provando.
Moglie
mia, amata sin dal primo giorno, non ti crucciare, io lo so che tu vali e
saprai vivere senza di me. Non sono i fatti insulsi della vita, che cambiano la
stima verso chi si ama.
Ho
vissuto con te i momenti piu‘ belli, come bella sei tu e non ho saputo
salvaguardarli sino in fondo, così come tu stessa non hai saputo.
Loro,
voi figli miei, non avete colpe ma solo il merito d’essere una parte buona di
me che vive. Vi ho lasciato quanto basta per vivere e costruire, spero tanto che
possa bastare, perchè di piu‘ non sono riuscito. Ho lasciato tutto ciò che ho
saputo guadagnare e vi giuro che ho sudato ogni giorno, per quel poco che ora è
vostro.
Non lo
so dove andrò, cosà farò; non ho idee ora.
A dire
il vero non so nemmeno se continuerò a…